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In Italia il primo sistema illuminante “Digital Building by LUX Italia”

Proprio in occasione del Fuorisalone 2024 e della nascita del nuovo concept spazio milanese Ecosistema, inaugurato nel cuore della città, LUX Italia, grazie al suo know-how, ha progettato e installato l’esclusivo sistema di illuminazione “CoreSync – Digital Building”.
E’ infatti la prima volta che elementi illuminanti di puro design, vengono integrati al sistema di controllo del “Building Automation” e quindi all’interno del sistema “Digital”.
Un processo industriale e progettuale totalmente innovativo creato, processato e applicato in ottica di eco sostenibilità, efficientamento energetico, a bassa impronta e totalmente eco_design.
“Questo sistema mette al centro standard di controllo di altissima concezione. Grazie alla capacità dei nostri sistemi di illuminazione di creare i cicli circadiani, la fedeltà della qualità della luce prossima a quella del Sole e il controllo totale dell’ambiente, siamo in grado di adattare l’ambiente stesso alle esigenze individuali. Tutto questo con una rigorosa e severa attenzione ai consumi energetici, che nel caso dei sistemi LUX Italia sono sotto continuo controllo, a garantire il massimo risparmio” – commenta Gordan Rancic, Direttore R&D della società con sede a Cambiago, impegnati in progetti industriali capaci di coniugare il design e la bellezza dei manufatti con le tecnologie più avanzate.
“Siamo in Italia i veri pionieri con l’applicazione sistemica “Digital Building” e l’integrazione di elementi illuminanti di design e l’installazione dei nostri corpi illuminanti, disegnati e concepiti nell’esaltazione del bello e dello style, per lo spazio ECOSISTEMA, è la prima in assoluto in Italia.
Da qui l’evoluzione che prevediamo sarà in totale crescita esponenziale, perché il futuro è creare sistemi integrati digitali, ed è già realtà oggi.
Progettiamo con massima attenzione alla sicurezza, con standard elevati su tutti i passaggi dalla progettazione, produzione e installazione, fino al monitoraggio costante per la misurazione dell’efficientamento energetico.
Tutti i nostri sistemi illuminanti sono certificati ISO 14001 registrando il miglior range in assoluto del loro segmento. Sono frutto di una mission che LUX Italia persegue dalla sua nascita, è la nostra vocazione e il nostro impegno quotidiano”, conclude Gordan Rancic.

Light, sostenibilità e innovazione: LUXItalia illumina Ecosistema

Prendiamo un luogo, un’archeologia industriale, un luogo non luogo, uno spazio dimenticato…magari infinito. Riempiamolo di luce, identifichiamo le forme, gli spazi, diamo vita al colore, diamo luce che disegna spazi nuovi, emozioni infinite, calore e colore.

La Luce, Lux, che forgia una nuova idea di spazio.

E nella visione di LuxItalia, luce è accendere scenari diversi e illuminare emozioni e benessere diffuso. Progettiamo insieme ai nostri clienti, creiamo partnership di valore, basate sulla fiducia, sul mettere a fattore comune conoscenze e competenze, dove ascolto, empatia e impegno rimangono i pilastri del nostro lavoro.

Crediamo fortemente nel rispetto del territorio e dell’umanità, lo facciamo applicando severe regole in ambito di sicurezza, operando sempre per una crescita sostenibile, dove la tutela delle persone, dell’ambiente, rimangono i nostri fondamentali. Chi opera in tutela dell’ambiente e dell’ambiente e delle comunità crea il futuro puntando al benessere globale.

LuxItalia: A New Light Experience for your Space

Lux Eco Light – Landing in Milan

Experience + Light + LiveCooking

UNA GIORNATA IN… CAPPELLIFICIO!

La nostra società oggi al Cappellificio Vimercati nell’evento straordinario organizzato con il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, LuxItalia e il patrocinio di Confimi Industria Monza Brianza. Un grande successo di pubblico alla scoperta di un’eccellenza del nostro territorio.

Ed è davvero la prima volta che il FAI accoglie, non soltanto la richiesta di riservare una Giornata volta a valorizzare un’azienda associata Confimi Monza Brianza, che spicca per sua unicità per la celeberrima attività ovvero il Cappellificio Vimercati di Fabrizio Vimercati (unicità tra i cappellifici della Brianza, ricco di storia, di lavorazioni uniche, che recentemente ha raggiunto i 70 anni di attività) ma anche di concerto con un’associazione datoriale ovvero proprio Confimi Industria Monza Brianza.

Il progetto ha consentito così di organizzare per il prossimo 2 marzo una Giornata dedicata al Cappellificio, a poche ore dalla pubblicazione sui canali digital, è andato immediatamente sold-out, a dimostrazione della bontà dell’iniziativa e dell’attenzione che vi è nella ri-scoperta dei presidi industriali storici.

“Sono orgogliosa di questo risultato raggiunto, grazie al lavoro di relazione svolto in questi mesi in qualità di vicepresidente e delegato alla relazioni istituzionali, ma in particolare alla grande sensibilità e alla grande collaborazione che LuxItalia riserva al FAI da anni. Credo sia estremamente importante valorizzare le ricchezze e i presidi industriali del nostro territorio, nonché fornire il nostro continuo supporto dedicato alla sostenibilità e alla responsabilità sociale” così la nostra CEO Rita D’Arenzo conferma l’impegno assunto.

Grazie al Professore Piergiacomo Mion Dalle Carbonare capo delegazione FAI Milano, a Carla Daturi responsabile Gruppo FAI Martesana Nord Est e grazie alla dott.ssa Elena Colombo presidente comitato delegazione FAI di Monza per il supporto all’iniziativa.

Le nostre installazioni luci hanno illuminato i tanti modelli di hats creati dalla famiglia Vimercati.

La delegazione di Confimi Industria Monza Brianza ha voluto far onore alle creazioni del Cappellificio nella foto di rito! Presenti oltre alla nostra CEO Rita D’Arenzo vicepresidente della territoriale, Simona Ronchi vicepresidente, Paola Marras presidente Gruppo Donne Imprenditrici, il direttore Edoardo Ranzini e una rappresentanza del gruppo giovani.

Grazie al Cappellificio Vimercati a Elisa, Roberto e Fabrizio Vimercati, grandi padroni di casa autori di una storica eccellenza d’impresa.

START WE UP A BRUXELLES

Importante appuntamento internazionale previsto il 23 gennaio al Parlamento Europeo di Bruxelles. La nostra Ceo Rita D’Arenzo in qualità di vicepresidente di Confimi Industria Monza Brianza sarà in delegazione con la presidente gruppo donne Confimi Industria Monza Brianza e Confimi Industria Bergamo nonché membro di giunta nazionale Paola Marras per la presentazione finale del Manifesto finale Start WE Up insieme con le donne europee, a supporto di una denominazione comune di impresa al femminile. In delegazione verso Bruxelles anche la consigliera gruppo donne Raffaella Corti.
Buon lavoro a tutte!

Smart Building Expo 2023

SMART BUILDING EXPO 2023

Gordan Rancic R&D di Lux Italia:
“Questa fiera ci ha permesso di incontrare molti nuovi potenziali clienti e di ricevere delle interessanti proposte per DAPLICATOR®. Inoltre abbiamo consolidato la nostra collaborazione con Molex.

Alberto Biundo EMEA Business Development Manager:
“Abbiamo avuto il piacere di confrontarci con nuovi possibili partner italiani ed esteri sull’adozione dei sistemi di digital smart building proposti da Molex. Siamo lieti di aver presentato ai numerosi visitatori dello stand le nuove soluzioni digitali CoreSync per la sostenibilità degli edifici ed il comfort degli occupanti.

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LUX ITALIA IN BOCCONI – MAMA

Questo è quello che gli studenti dell’ultimo anno del programma del Master MAMA, provenienti da tutto il mondo, hanno potuto approfondire durante la lezione tenuta dall’Ing. Gordan Rancic sull’implementazione della luce nell’arte e l’impatto che ha sull’economia.

La caratterizzazione della luce ed i suoi parametri, come scegliere l’illuminazione giusta e i background delle installazioni artistiche illuminotecniche famose a livello internazionale, sono stati gli argomenti trattati. È stato nostro gradito ospite l’Ing. Dean Skira, famoso Light Designer a livello internazionale, che ha illustrato gli effetti della luce sulle persone e sull’ambiente.
L’illuminazione legata alla tecnologia e al design può produrre effetti positivi impattanti sulla società e sullo sviluppo economico.

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MILANO DESIGN WEEK 2022

Nell’ambito della Milano Design Week 2022, LUX Italia in partnership con l’Università Bocconi e SDA Bocconi School of Management, presenta Giuseppe Pagano: fra Architettura e Design. L’iniziativa ha tre obiettivi principali:

1. Valorizzare l’opera di Giuseppe Pagano come designer, attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie nel campo del design dell’illuminazione e del know-how di LUX Italia è stato sviluppato un percorso fruibile a tutti all’interno del Campus Bocconi

2. Mettere in rilievo il patrimonio architettonico del campus dell’Università Bocconi

3. Favorire la riflessione sul senso di unità e comunità del campus Bocconi all’interno del quartiere

Gli obiettivi del progetto, dunque, si concretizzano attraverso un itinerario all’interno del campus che ha come tappe principali alcuni arredi originali ideati da Pagano per l’Università Bocconi, come installazioni site-specific progettate e illuminate da LUX Italia.

Il percorso espositivo si svilupperà attraverso tutto il campus.

L’iniziativa verrà accompagnata da i seguenti eventi:

  • Evento inaugurale

Il 6 giugno, su invito, per autorità e ospiti, alla presenza dello sponsor e di quanti sono stati coinvolti nell’organizzazione della mostra. 

  • Cocktail privato

L’8 giugno alle 20:45 verrà organizzata la visita privata per i collaboratori LUX Italia architetti e designer ed i clienti OEM ed in seguito il cocktail serale

  • Visite guidate esterne a cura della Delegazione FAI di Milano

Durante la settimana saranno organizzate delle visite serali guidate (partendo dalle 20:00 ogni 20 minuti) in collaborazione con il FAI Delegazione di Milano per aprire il campus alla cittadinanza e raccontare il progetto a cura di Bocconi e Lux Italia.

Giuseppe Pagano e la Bocconi
Giuseppe Pagano, definito da Giovanni Gentile come “una delle personalità più eminenti nell’architettura in Italia”, ottiene nel 1936 l’incarico di consulente artistico del progetto per la nuova sede dell’Università Bocconi, per poi essere posto a capo della direzione generale, insieme a quella artistica, nel 1937.
Già dall’inizio degli anni Trenta, l’Università Bocconi sente la necessità di rinnovarsi e intraprendere un’espansione fisica, che le permetta di andare incontro alla crescente domanda di iscrizioni e che si “ispiri ai principi di una didattica aggiornata e autonoma, in qualche misura svincolata dagli obblighi accademici delle università statali” (Marzio A. Romani, 2016).
Pagano si dedica completamente alla realizzazione degli edifici e degli interni, sostenendo la supremazia del piano sulla forma e del progetto sul destino. Egli vuole esaltare i valori della luce, dello spazio aperto e della leggerezza in una geometria rigorosa e priva di orpelli, elaborando una pianta iscritta in un quadrato, simbolo di perfezione, dentro la quale si sviluppano diversi corpi di fabbrica con una struttura a bracci snodati. Una pianta aperta che permette a tutti gli edifici di godere di luce e adeguata aerazione e che non perde mai la propria unità attraverso pensiline, portici, corridoi e scale.
L’edificio diventa così una delle più raffinate opere di industrializzazione artigianale e di architettura razionale, più che Razionalista (Stefano Casciani, 2008).
La struttura, con il suo impianto planimetrico cruciforme, è ispirata all’edificio del Bauhaus di Dessau (1925-1926) progettato da Walter Gropius e diventa una soluzione aperta e rigorosa allo stesso tempo che “senza indugiare nel formalismo, isponde con esattezza alle esigenze funzionali e dimensionali di un’università moderna” (Stefano Suriano, 2017).
Lo stesso Pagano ci racconta le finalità della sua opera: «una architettura fatta per uomini appartenenti alla civiltà contemporanea; una architettura moralmente, socialmente, economicamente, spiritualmente legata alle condizioni del nostro Paese; una architettura per soddisfare i bisogni, per “servire” nel vero senso della parola».
Attraverso la suggestione delle sue parole, si comprende bene come l’edificio di Via Sarfatti 25, ancora oggi, ci parli della storia di uomini che hanno creduto nelle più alte finalità e nel potere dell’educazione.

Pagano designer: gli arredi in esposizione

È proprio nella sperimentazione nel campo dell’allestimento degli interni che, alla fine degli anni Venti, in Italia gli architetti trovano spazio.
A Giuseppe Pagano si deve un contributo teorico decisivo per l’elaborazione, nel contesto italiano, di una avanzata teoria del progetto, sostenuta da una vigorosa tensione etica.
Nelle parole di Giuseppe Pagano del 1936, la casa moderna viene progettata “tenendo presente che scaffali e armadi sono destinati a scomparire come elementi ‘mobili’ per diventare parte integrante dell’abitazione, diventando anzi spesso pareti divisorie fra i diversi ambienti”. Questi schemi descrivono il tentativo di quegli anni di definire un nuovo modo dell’abitare domestico, in cui la qualità dell’abitare viene raggiunta anche dall’integrazione e interdipendenza precisa dell’arredo e dello spazio architettonico.
Questo approccio all’architettura e al design porta a privilegiare nuove componenti, come tecnica, ragione, funzionalità, scopo e obiettività – istanze rappresentative del moderno a cui Pagano fa riferimento, senza però dimenticare il rapporto con la classicità – che conducono alla “rivalutazione di alcune leggi estetiche di grande importanza. Prima fra tutte, quella della ‘ripetizione’[…] che oggi la chiamano legge dello ‘standard’”(G. Pagano, 1933).
Pagano contribuisce alla nascita e allo sviluppo del design industriale in Italia, anche con la progettazione e l’allestimento della Mostra internazionale della produzione in serie alla VII Triennale di Milano del 1940.
La riflessione teorica e critica di Pagano sulla produzione in serie, correlata ad occasioni curatoriali ed espositive, originata nel contesto e nel sistema della progettazione architettonica si è dunque sviluppata facendo acquisire una specifica autonomia disciplinare al design, per essere poi ricollocata dentro l’alveo più generale di una visione ampia e “totale” del progetto architettonico: “L’architetto è così dentro la vita, almeno come noi l’intendiamo, che non c’è discorso che la eviti” (G. Pagano, 1940).Il suo design è caratterizzato quindi dal riferimento al concetto di ‘standard’, che condivide con la cultura internazionale modernista ma anche con metodologie e prassi industriali (Bassi & Castagno).
Espressione di questo design sociale, in sintesi con le architetture e con la componente umana che li abita sono i mobili e gli oggetti in esposizione, arredi originali dell’Università Bocconi che hanno trovato nuova vita negli spazi del campus che ha continuato a crescere e rinnovarsi come spazio dell’abitare.
Due poltroncine razionaliste realizzate nel 1942 per gli interni dell’aula magna dell’Università Bocconi di Milano, in legno di faggio curvato con un ingegnoso intreccio di “fibra silotessile”, ben rappresentano l’epilogo della ricerca etica dell’architettura e del design di Pagano, coniugando modernità e funzionalità, tradizione nei materiali e innovazione nelle forme.
Oltre alle due poltroncine, gentilmente messe a disposizione da Officina Antiquaria, sono in esposizione all’interno del campus anche uno dei podi per commessi, ancora oggi in parte ancora in uso in Università. I banchi per commessi erano disposti ad ogni piano sul pianerottolo di arrivo dello scalone di Via Sarfatti 25 e sono costituiti da listelli di castagno naturale leggermente lucidato con i piani di linoleum.
Completa il percorso espositivo un armadio-libreria in legno lamellare per gli uffici dell’Università Bocconi, gelosamente custodito da docenti e personale dell’università che nei decenni lo hanno protetto, certi che fosse un pezzo di storia da preservare ma anche e soprattutto l’espressione dell’architettura sociale, onesta e sincera di Giuseppe Pagano.

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I NUOVI ORIZZONTI DELL’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Nella splendida cornice di Villa Cavenago a Trezzo sull’Adda, giovedì 10 marzo si è svolto un importante convegno dedicato agli sviluppi e alle problematiche energetiche.
L’incontro promosso da LUX Italia in collaborazione con Confimi Industria Monza Brianza e FencoFederazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia, ha sottolineato, in un momento storico particolare, l’esigenza di accendere l’attenzione di Autorità, operatori e aziende su un settore di primaria importanza nella nostra realtà economica e sociale quale quello dell’efficientamento energetico.
Durante il convegno sono intervenute numerose personalità di spicco appartenenti a diversi settori, tra cui il Prof. Nino Di Franco, Professore al Politecnico di Pavia, il Prof. Alessandro Croce, Professore al Politecnico di Milano, l’Ing. Mirko Casprini Energy Manager e il Per. Ind. Maurizio Fineschi, esperti gestione energia (EGE) della Banca Monte dei Paschi di Siena e l’Ing. Gordan Rancic, direttore tecnico R&D presso Lux Italia srl, che hanno esaminato le prospettive e le problematiche del settore in tutti i loro aspetti.
Il convegno ha voluto porre le basi per la creazione di un discorso volto alla sensibilizzazione, educazione e responsabilizzazione delle realtà locali, nazionali e internazionali nei confronti dell’efficientamento energetico e tutto ciò che è correlato ad esso.

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SOUL 4.0 DAL 1994

Da dove partiamo? Dal futuro con l’ingegnere Gordan Rancic, R&D di Lux Italia che nel 1986 fonda la PHOENIX Service, azienda di progettazione elettronica e software con sede a Belgrado, suo paese natio. Nel 1994 in Italia, insieme alla moglie, la Dott.ssa Rita D’Arenzo Losito trasferisce la sede aziendale nel bel paese, e diventano supporto tecnico ufficiale per la MYCROCHIP, per ST MICROELECTRONICS e FUJITSU FME. Realizzando oltre 50 progetti ogni anno, fra i quali spiccano: la linea del freddo di WIRPOOL; i sistemi di controllo delle acque di SEVERN-TRENT; i sistemi di controllo ‘flaps’ del F22 RAPTOR; i sistemi di controllo pressione pneumatici DUNLOP; i sistemi VMS per i cartelli a messaggio variabile delle reti autostradali; i misuratori di portata asametri; le prime torce a LED della TECNISUB; i cruscotti digitali DUCATI.

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UNA METROPOLITANA DA OSCAR

L’hanno definita un’immensa opera d’arte, realizzata da circa 100 artisti internazionali. A Lux Italia per questa creazione architetturale ed artistica, è stata affidata dall’Architetto catalano Oscar Tosquets Blanca, l’illuminazione delle più importanti opere artistiche che hanno firmato la stazione di Toledo, che riprende i temi della luce e del mare. Nel 2011 il Daily Thelegraph ha designato Stazione Toledo “la più impressionante stazione di metropolitana d’Europa”; nel 2013 la CNN le conferisce il premio per la stazione più bella d’Europa e nel 2014 vince l’Oscar come capolavoro di ingegneria e architettura sotteranea.
La metropolitana fa parte del circuito delle Stazioni dell’Arte della Metropolitana di Napoli e ospita installazioni di circa 100 artisti, tra queste, i pannelli del fotografo Oliviero Toscani, i ritratti di Shirin Neshat e i pannelli lenticolari che riproducono le onde del mare di Bob Wilson, tutto illuminato e fornito da Lux Italia. La Stazione prende il nome dalla Via Toledo, ora chiamata via Roma, costruita nel 1536 per volontà del vicerè Pedro Alvares de Toledo per unire due delle principali Piazze cittadine, l’attuale Piazza Dante e Piazza Trieste e Trento. Profonda quasi 50 metri con un volume di 43.000 metri cubi , il succedersi dei colori al suo interno sottolinea e rimarca, man mano che si scende, i diversi livelli di profondità: il nero della terra, l’ocra del tufo, l’azzurro del mare.

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“LA RAZZA UMANA” DI OLIVIERO TOSCANI

Si chiama “Razza umana/Italia” l’installazione di Oliviero Toscani nella stazione Toledo del metrò di Napoli. E’ collocata all’entrata/uscita di Montecalvario, nel cuore dei quartieri spagnoli. E’ un’opera che ti guarda, guarda la città, guarda l’obiettivo del fotografo, guarda costantemente la gente che passa. Lo stesso, Oliviero Toscani afferma: “ le stazioni d’arte sono opere da guardare, invece la mia è un’opera che ti guarda. Ho detto ad Achille Bonito Oliva, che, a suo tempo, mi commissionò l’opera, che volevo cogliere lo sguardo dei napoletani quando danno il benvenuto a chi prende il metrò”.
L’installazione è composta da oltre 1600 volti, metà sono napoletani, l’altra metà sono persone italiane e straniere che vivono a Napoli ed alcuni volti noti, come Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Paolo Mieli, Tullio Pironti, Francesco Merlo.
L’installazione è un’opera complessa su vetro con parti molto grandi, realizzata tutta artigianalmente e pronta già da diversi anni da parte dell’artista. Insieme a Lux Italia è stato possibile illuminare questa ‘enorme’ opera fotografica grazie ai pannelli LED EDGE LIGHT di 3m, che siamo gli unici a realizzare per installazioni di queste dimensioni senza interruzione di luce.

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50 YEARS YOUNG

Siamo al Salone del Mobile, è il 2011, quindi durante la 50° edizione della kermesse commerciale ma anche culturale più attesa del settore. L’architetto di fama mondiale, Giampiero Peia, che nei suoi progetti innovativi ha già collaborato con Lux Italia soprattutto per ‘le missioni impossibili’, anche questa volta ha chiesto alla nostra azienda di compiere ‘un’impresa’, quella di illuminare i tavoli in corian del noto brand Poliform. Perché ‘un’impresa’? Il corian è un materiale difficilissimo da illuminare, è una miscela di resina e sostanze minerali naturali, con venature che interrompono il fascio di luce, ma non quella luce studiata apposta da Lux Italia per l’occasione. Quella del 2011 è stata la prima partecipazione al Salone di una lunga serie a fianco di prestigiosi brand, architetti e designer.