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LUX ITALIA IN BOCCONI – MAMA

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Questo è quello che gli studenti dell’ultimo anno del programma del Master MAMA, provenienti da tutto il mondo, hanno potuto approfondire durante la lezione tenuta dall’Ing. Gordan Rancic sull’implementazione della luce nell’arte e l’impatto che ha sull’economia.

La caratterizzazione della luce ed i suoi parametri, come scegliere l’illuminazione giusta e i background delle installazioni artistiche illuminotecniche famose a livello internazionale, sono stati gli argomenti trattati. È stato nostro gradito ospite l’Ing. Dean Skira, famoso Light Designer a livello internazionale, che ha illustrato gli effetti della luce sulle persone e sull’ambiente.
L’illuminazione legata alla tecnologia e al design può produrre effetti positivi impattanti sulla società e sullo sviluppo economico.

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MILANO DESIGN WEEK 2022

Nell’ambito della Milano Design Week 2022, LUX Italia in partnership con l’Università Bocconi e SDA Bocconi School of Management, presenta Giuseppe Pagano: fra Architettura e Design. L’iniziativa ha tre obiettivi principali:

1. Valorizzare l’opera di Giuseppe Pagano come designer, attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie nel campo del design dell’illuminazione e del know-how di LUX Italia è stato sviluppato un percorso fruibile a tutti all’interno del Campus Bocconi

2. Mettere in rilievo il patrimonio architettonico del campus dell’Università Bocconi

3. Favorire la riflessione sul senso di unità e comunità del campus Bocconi all’interno del quartiere

Gli obiettivi del progetto, dunque, si concretizzano attraverso un itinerario all’interno del campus che ha come tappe principali alcuni arredi originali ideati da Pagano per l’Università Bocconi, come installazioni site-specific progettate e illuminate da LUX Italia.

Il percorso espositivo si svilupperà attraverso tutto il campus.

L’iniziativa verrà accompagnata da i seguenti eventi:

  • Evento inaugurale

Il 6 giugno, su invito, per autorità e ospiti, alla presenza dello sponsor e di quanti sono stati coinvolti nell’organizzazione della mostra. 

  • Cocktail privato

L’8 giugno alle 20:45 verrà organizzata la visita privata per i collaboratori LUX Italia architetti e designer ed i clienti OEM ed in seguito il cocktail serale

  • Visite guidate esterne a cura della Delegazione FAI di Milano

Durante la settimana saranno organizzate delle visite serali guidate (partendo dalle 20:00 ogni 20 minuti) in collaborazione con il FAI Delegazione di Milano per aprire il campus alla cittadinanza e raccontare il progetto a cura di Bocconi e Lux Italia.

Giuseppe Pagano e la Bocconi
Giuseppe Pagano, definito da Giovanni Gentile come “una delle personalità più eminenti nell’architettura in Italia”, ottiene nel 1936 l’incarico di consulente artistico del progetto per la nuova sede dell’Università Bocconi, per poi essere posto a capo della direzione generale, insieme a quella artistica, nel 1937.
Già dall’inizio degli anni Trenta, l’Università Bocconi sente la necessità di rinnovarsi e intraprendere un’espansione fisica, che le permetta di andare incontro alla crescente domanda di iscrizioni e che si “ispiri ai principi di una didattica aggiornata e autonoma, in qualche misura svincolata dagli obblighi accademici delle università statali” (Marzio A. Romani, 2016).
Pagano si dedica completamente alla realizzazione degli edifici e degli interni, sostenendo la supremazia del piano sulla forma e del progetto sul destino. Egli vuole esaltare i valori della luce, dello spazio aperto e della leggerezza in una geometria rigorosa e priva di orpelli, elaborando una pianta iscritta in un quadrato, simbolo di perfezione, dentro la quale si sviluppano diversi corpi di fabbrica con una struttura a bracci snodati. Una pianta aperta che permette a tutti gli edifici di godere di luce e adeguata aerazione e che non perde mai la propria unità attraverso pensiline, portici, corridoi e scale.
L’edificio diventa così una delle più raffinate opere di industrializzazione artigianale e di architettura razionale, più che Razionalista (Stefano Casciani, 2008).
La struttura, con il suo impianto planimetrico cruciforme, è ispirata all’edificio del Bauhaus di Dessau (1925-1926) progettato da Walter Gropius e diventa una soluzione aperta e rigorosa allo stesso tempo che “senza indugiare nel formalismo, isponde con esattezza alle esigenze funzionali e dimensionali di un’università moderna” (Stefano Suriano, 2017).
Lo stesso Pagano ci racconta le finalità della sua opera: «una architettura fatta per uomini appartenenti alla civiltà contemporanea; una architettura moralmente, socialmente, economicamente, spiritualmente legata alle condizioni del nostro Paese; una architettura per soddisfare i bisogni, per “servire” nel vero senso della parola».
Attraverso la suggestione delle sue parole, si comprende bene come l’edificio di Via Sarfatti 25, ancora oggi, ci parli della storia di uomini che hanno creduto nelle più alte finalità e nel potere dell’educazione.

Pagano designer: gli arredi in esposizione

È proprio nella sperimentazione nel campo dell’allestimento degli interni che, alla fine degli anni Venti, in Italia gli architetti trovano spazio.
A Giuseppe Pagano si deve un contributo teorico decisivo per l’elaborazione, nel contesto italiano, di una avanzata teoria del progetto, sostenuta da una vigorosa tensione etica.
Nelle parole di Giuseppe Pagano del 1936, la casa moderna viene progettata “tenendo presente che scaffali e armadi sono destinati a scomparire come elementi ‘mobili’ per diventare parte integrante dell’abitazione, diventando anzi spesso pareti divisorie fra i diversi ambienti”. Questi schemi descrivono il tentativo di quegli anni di definire un nuovo modo dell’abitare domestico, in cui la qualità dell’abitare viene raggiunta anche dall’integrazione e interdipendenza precisa dell’arredo e dello spazio architettonico.
Questo approccio all’architettura e al design porta a privilegiare nuove componenti, come tecnica, ragione, funzionalità, scopo e obiettività – istanze rappresentative del moderno a cui Pagano fa riferimento, senza però dimenticare il rapporto con la classicità – che conducono alla “rivalutazione di alcune leggi estetiche di grande importanza. Prima fra tutte, quella della ‘ripetizione’[…] che oggi la chiamano legge dello ‘standard’”(G. Pagano, 1933).
Pagano contribuisce alla nascita e allo sviluppo del design industriale in Italia, anche con la progettazione e l’allestimento della Mostra internazionale della produzione in serie alla VII Triennale di Milano del 1940.
La riflessione teorica e critica di Pagano sulla produzione in serie, correlata ad occasioni curatoriali ed espositive, originata nel contesto e nel sistema della progettazione architettonica si è dunque sviluppata facendo acquisire una specifica autonomia disciplinare al design, per essere poi ricollocata dentro l’alveo più generale di una visione ampia e “totale” del progetto architettonico: “L’architetto è così dentro la vita, almeno come noi l’intendiamo, che non c’è discorso che la eviti” (G. Pagano, 1940).Il suo design è caratterizzato quindi dal riferimento al concetto di ‘standard’, che condivide con la cultura internazionale modernista ma anche con metodologie e prassi industriali (Bassi & Castagno).
Espressione di questo design sociale, in sintesi con le architetture e con la componente umana che li abita sono i mobili e gli oggetti in esposizione, arredi originali dell’Università Bocconi che hanno trovato nuova vita negli spazi del campus che ha continuato a crescere e rinnovarsi come spazio dell’abitare.
Due poltroncine razionaliste realizzate nel 1942 per gli interni dell’aula magna dell’Università Bocconi di Milano, in legno di faggio curvato con un ingegnoso intreccio di “fibra silotessile”, ben rappresentano l’epilogo della ricerca etica dell’architettura e del design di Pagano, coniugando modernità e funzionalità, tradizione nei materiali e innovazione nelle forme.
Oltre alle due poltroncine, gentilmente messe a disposizione da Officina Antiquaria, sono in esposizione all’interno del campus anche uno dei podi per commessi, ancora oggi in parte ancora in uso in Università. I banchi per commessi erano disposti ad ogni piano sul pianerottolo di arrivo dello scalone di Via Sarfatti 25 e sono costituiti da listelli di castagno naturale leggermente lucidato con i piani di linoleum.
Completa il percorso espositivo un armadio-libreria in legno lamellare per gli uffici dell’Università Bocconi, gelosamente custodito da docenti e personale dell’università che nei decenni lo hanno protetto, certi che fosse un pezzo di storia da preservare ma anche e soprattutto l’espressione dell’architettura sociale, onesta e sincera di Giuseppe Pagano.

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I NUOVI ORIZZONTI DELL’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Nella splendida cornice di Villa Cavenago a Trezzo sull’Adda, giovedì 10 marzo si è svolto un importante convegno dedicato agli sviluppi e alle problematiche energetiche.
L’incontro promosso da LUX Italia in collaborazione con Confimi Industria Monza Brianza e FencoFederazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia, ha sottolineato, in un momento storico particolare, l’esigenza di accendere l’attenzione di Autorità, operatori e aziende su un settore di primaria importanza nella nostra realtà economica e sociale quale quello dell’efficientamento energetico.
Durante il convegno sono intervenute numerose personalità di spicco appartenenti a diversi settori, tra cui il Prof. Nino Di Franco, Professore al Politecnico di Pavia, il Prof. Alessandro Croce, Professore al Politecnico di Milano, l’Ing. Mirko Casprini Energy Manager e il Per. Ind. Maurizio Fineschi, esperti gestione energia (EGE) della Banca Monte dei Paschi di Siena e l’Ing. Gordan Rancic, direttore tecnico R&D presso Lux Italia srl, che hanno esaminato le prospettive e le problematiche del settore in tutti i loro aspetti.
Il convegno ha voluto porre le basi per la creazione di un discorso volto alla sensibilizzazione, educazione e responsabilizzazione delle realtà locali, nazionali e internazionali nei confronti dell’efficientamento energetico e tutto ciò che è correlato ad esso.

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SOUL 4.0 DAL 1994

Da dove partiamo? Dal futuro con l’ingegnere Gordan Rancic, R&D di Lux Italia che nel 1986 fonda la PHOENIX Service, azienda di progettazione elettronica e software con sede a Belgrado, suo paese natio. Nel 1994 in Italia, insieme alla moglie, la Dott.ssa Rita D’Arenzo Losito trasferisce la sede aziendale nel bel paese, e diventano supporto tecnico ufficiale per la MYCROCHIP, per ST MICROELECTRONICS e FUJITSU FME. Realizzando oltre 50 progetti ogni anno, fra i quali spiccano: la linea del freddo di WIRPOOL; i sistemi di controllo delle acque di SEVERN-TRENT; i sistemi di controllo ‘flaps’ del F22 RAPTOR; i sistemi di controllo pressione pneumatici DUNLOP; i sistemi VMS per i cartelli a messaggio variabile delle reti autostradali; i misuratori di portata asametri; le prime torce a LED della TECNISUB; i cruscotti digitali DUCATI.

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UNA METROPOLITANA DA OSCAR

L’hanno definita un’immensa opera d’arte, realizzata da circa 100 artisti internazionali. A Lux Italia per questa creazione architetturale ed artistica, è stata affidata dall’Architetto catalano Oscar Tosquets Blanca, l’illuminazione delle più importanti opere artistiche che hanno firmato la stazione di Toledo, che riprende i temi della luce e del mare. Nel 2011 il Daily Thelegraph ha designato Stazione Toledo “la più impressionante stazione di metropolitana d’Europa”; nel 2013 la CNN le conferisce il premio per la stazione più bella d’Europa e nel 2014 vince l’Oscar come capolavoro di ingegneria e architettura sotteranea.
La metropolitana fa parte del circuito delle Stazioni dell’Arte della Metropolitana di Napoli e ospita installazioni di circa 100 artisti, tra queste, i pannelli del fotografo Oliviero Toscani, i ritratti di Shirin Neshat e i pannelli lenticolari che riproducono le onde del mare di Bob Wilson, tutto illuminato e fornito da Lux Italia. La Stazione prende il nome dalla Via Toledo, ora chiamata via Roma, costruita nel 1536 per volontà del vicerè Pedro Alvares de Toledo per unire due delle principali Piazze cittadine, l’attuale Piazza Dante e Piazza Trieste e Trento. Profonda quasi 50 metri con un volume di 43.000 metri cubi , il succedersi dei colori al suo interno sottolinea e rimarca, man mano che si scende, i diversi livelli di profondità: il nero della terra, l’ocra del tufo, l’azzurro del mare.

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“LA RAZZA UMANA” DI OLIVIERO TOSCANI

Si chiama “Razza umana/Italia” l’installazione di Oliviero Toscani nella stazione Toledo del metrò di Napoli. E’ collocata all’entrata/uscita di Montecalvario, nel cuore dei quartieri spagnoli. E’ un’opera che ti guarda, guarda la città, guarda l’obiettivo del fotografo, guarda costantemente la gente che passa. Lo stesso, Oliviero Toscani afferma: “ le stazioni d’arte sono opere da guardare, invece la mia è un’opera che ti guarda. Ho detto ad Achille Bonito Oliva, che, a suo tempo, mi commissionò l’opera, che volevo cogliere lo sguardo dei napoletani quando danno il benvenuto a chi prende il metrò”.
L’installazione è composta da oltre 1600 volti, metà sono napoletani, l’altra metà sono persone italiane e straniere che vivono a Napoli ed alcuni volti noti, come Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Paolo Mieli, Tullio Pironti, Francesco Merlo.
L’installazione è un’opera complessa su vetro con parti molto grandi, realizzata tutta artigianalmente e pronta già da diversi anni da parte dell’artista. Insieme a Lux Italia è stato possibile illuminare questa ‘enorme’ opera fotografica grazie ai pannelli LED EDGE LIGHT di 3m, che siamo gli unici a realizzare per installazioni di queste dimensioni senza interruzione di luce.

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50 YEARS YOUNG

Siamo al Salone del Mobile, è il 2011, quindi durante la 50° edizione della kermesse commerciale ma anche culturale più attesa del settore. L’architetto di fama mondiale, Giampiero Peia, che nei suoi progetti innovativi ha già collaborato con Lux Italia soprattutto per ‘le missioni impossibili’, anche questa volta ha chiesto alla nostra azienda di compiere ‘un’impresa’, quella di illuminare i tavoli in corian del noto brand Poliform. Perché ‘un’impresa’? Il corian è un materiale difficilissimo da illuminare, è una miscela di resina e sostanze minerali naturali, con venature che interrompono il fascio di luce, ma non quella luce studiata apposta da Lux Italia per l’occasione. Quella del 2011 è stata la prima partecipazione al Salone di una lunga serie a fianco di prestigiosi brand, architetti e designer.

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I FARAGLIONI ILLUMINATI DA PIETRE FOTOVOLTAICHE

Sembra un semplice muretto, in realtà è un pannello solare – stand alone – che produce energia e grazie a fari a Led illumina, in maniera ecosostenibile, la chioma del pino marittimo di Punta Tragara a Capri.
L’Associazione Marevivo ed Enea, in collaborazione con il Comune di Capri nel 2010 ha dato via allo studio per un progetto unico a livello mondiale che ha visto la ‘luce’ nel 2014.
L’iniziativa prende il via dal Concorso di Idee “Sole, vento e mare – Energie rinnovabili e paesaggio”, ideato da Marevivo, insieme ad EneaGSEMinistero dei Beni e delle attività culturali e del turismoMinistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Centro di Ricerche Citera dell’Università di Roma La Sapienza, per incentivare le proposte innovative sull’utilizzo delle fonti rinnovabili nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici. Venne premiata l’idea progettuale della ditta vicentina, “Dyaqua”, che partecipò al concorso presentando uno speciale componente “solare”, realizzato con una resina, che ricrea nelle forme l’aspetto esteriore delle pietre che celano all’interno un generatore fotovoltaico. Ed è questo il prototipo, frutto degli studi Enea e realizzato con il contributo di Lux ItaliaFiamm Porta Costruzioni, che con una serie di giochi di luci e di fari a led, illumina l’albero che domina la terrazza belvedere sul mare della baia di Marina Piccola e dei Faraglioni.

“Avvolgere di luce questo pino, attraverso un semplice muretto che cattura l’energia solare, senza incidere sulle caratteristiche del paesaggio, è una grande emozione – commenta Rosalba GiugniPresidente di Marevivo – Rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno che Marevivo porta avanti da anni nelle isole minori italiane, intese come laboratori di sostenibilità e dove è possibile attuare best practice anche per dare un’impronta diversa al mercato del turismo”.
Per Carlo Tricoliresponsabile dell’Unità centrale studi e strategie dell’Enea“La campagna sperimentale che l’Enea condurrà sul prototipo permetterà di analizzare l’integrazione architettonica dei pannelli fotovoltaici sui manufatti tipici dell’area in cui verranno installati, ma anche di verificare l’efficienza dell’impianto. Questa analisi consentirà di individuare eventuali azioni migliorative per favorire la produzione e la commercializzazione del componente”.
FONTE: MAREVIVO

RASSEGNA STAMPA:

www.enea.it

www.corriere.it

www.liberoquotidiano.it

www.capripress.com

www.greenme.it

www.elettronicain.it

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RUBENS HOTEL

A ROSA NEL CENTRO DI MILANO.

LE ROSE, SIMBOLO DI ELEGANZA E DEL GRUPPO ALBERGHIERO CHE CONTRADDISTINGUE LA CATENA ANTARES HOTELS MILANO, SONO LA PRIMA INSTALLAZIONE IN ITALIA CON PANNELLI FLX, CHE SFRUTTA LA TECNOLOGIA LUX EDGE LIGHTING SVILUPPATA DA LUX ITALIA

Nel 2011, Remo Ederpresidente del gruppo Antares Hotels Milano, che comprende il Rubens ha lanciato una sfida alla crisi del settore con un importante investimento alla struttura puntando sull’estetica e sul risparmio energetico.

Il progetto di illuminazione si propone di dialogare con il fruitore attraverso soluzioni eleganti e immagini rappresentative della catena alberghiera. Il Made in Italy è dunque protagonista , i prodotti illuminotecnici utilizzati sono quasi totalmente prodotti e sviluppati in Italia. Le sorgenti a tecnologia fluorescente e a LED, consentono un risparmio del 40% pur mantenendo un elevato standard qualitativo dell’emissione luminosa.

Le rose, simbolo di eleganza e del gruppo alberghiero che contraddistingue la catena Antares Hotels Milano, sono la prima installazione in Italia con pannelli FLX, che sfrutta la tecnologia Lux Edge Lighting sviluppata da Lux Italia, per la realizzazione di tutte le superfici di grande dimensione illuminate con LED full color.

Questa tecnologia, interamente sviluppata in Italia, ottimizza il percorso della luce all’interno di una guida ottica, permettendo il rilascio della stessa in modo uniforme lungo l’intera superficie.

I LED full color, capaci di generare oltre 16 milioni di colori grazie all’interazione tra la luce del pannello ed il soggetto stampato sulla superficie, fanno rivivere l’immagine dando notevole dinamicità agli spazi.
www.hotelrubensmilano.com

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HOTEL DIURNO METROPOLITANO

FAI e LUXITALIA INSIEME PER L’ALBERGO DIURNO SOTTO PIAZZA OBERDAN.

GIOIELLO DI ARCHITETTURA ART DECÒ FIRMATA PORTALUPPI, DOPO 90 ANNI GRAZIE AL FAI E LUX ITALIA CHE HA RICREATO IL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE, È STATO RESO DI NUOVO ACCESSIBILE, PERMETTENDO A TUTTI DI VEDERE O ‘RIVEDERE’ UN LUOGO RICCO DI STORIA E DI BELLEZZA DELLA CITTÀ.

Gioiello di architettura Art Decò firmata Portaluppi, dopo 90 anni dalla sua inaugurazione grazie alla delegazione meneghina del Fai e Lux Italia che ha ricreato il sistema di illuminazione è stato reso di nuovo accessibile per visite, permettendo a tutti di vedere o ‘rivedere’ un luogo ricco di storia e di bellezza della città.

Il suo vero nome, Albergo diurno Metropolitano Venezia, per molti è fuorviante. C’è chi pensa sia un albergo ad ore per amanti, chi un bagno pubblico, in realtà, quando nel 1926 venne inaugurato, aveva una funzione importante per Milano e lo scopo di fornire vari servizi ai cittadini e ai viaggiatori. Il progetto viene firmato dall’Ing. Marcello Troiani, che insieme agli ingegneri Carlo Cavacini e Giuseppe Masini firma una convenzione con il comune, proprietario dell’area, e fonda la Società Anonima Imprese Metropolitane SAIM, che gestirà la struttura per circa sessant’anni.

I bagni vengono utilizzati fino agli anni ‘80, mentre la chiusura definitiva risale al 2003. Da allora il Diurno versa in grave stato di degrado, dovuto soprattutto alle infiltrazioni di umidità.

Era un vero e proprio precursore dei centri commerciali dell’era moderna, con i suoi i bagni pubblici (dieci gabinetti da toilette e 2 WC), dove si poteva anche andare per farsi una doccia o un bagno in bagni privati e per l’epoca anche molto all’avanguardia. C’erano infatti 30 cabine da bagno tra comuni e di lusso e 6 cabine per doccia con spogliatoio, e si avevano inoltre una serie di servizi per la cura del corpo, dal barbiere da uomo al parrucchiere per donna, alla manicure e alla pedicure, oltre ad altri servizi come l’agenzia di viaggio, il fotografo, la lavanderia, un servizio di dattilografia e altri servizi per il cittadino.

Negli anni 30’, la stazione centrale venne spostata dove sorge tuttora, e l’albergo diurno iniziò a perdere il suo appeal, ancora negli anni 60’ la costruzione della fermata di porta Venezia lì vicino non giovò alla struttura.

Dopo decenni di chiusura, il FAI decide di occuparsi di questo pezzo di storia milanese, che ha ispirato sicuramente la composizione degli spazi pubblici fruibili a cittadini e viaggiatori.

Entrando per visitare questo luogo del passato, sotto la polvere del tempo, è possibile visitare i negozi di barbiere, di parrucchiere, manicure, e pedicure, i bagni pubblici e le terme, che altro non erano che bagni dove potersi fare la doccia o il bagno in vasca in base alla tariffa pagata. Delle terme al momento è visitabile circa un terzo delle cabine, ma in futuro a seguito di eventuali lavori di ristrutturazione potranno essere visitati tutti e 48 i bagni.

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NUOVA LUCE AL TEMPIO DELLA NOTTE

LUOGHI DA SCOPRIRE, PROTEGGERE, VALORIZZARE… DA ILLUMINARE
LUX ITALIA, ILLUMINA IL TEMPIO DELLA NOTTE DI VILLA UBOLDO A CERNUSCO SUL NAVIGLIO.

Dopo secoli, le grotte di Villa Uboldo tornano a vivere.

Torna alla luce, nel cuore di Cernusco sul Naviglio, un percorso ricco di mistero e fascino legato ai riti massonici, grazie al FAI, al Comune e allo studio illuminotecnico svolto da Lux Italia insieme al Centro Astronomico di Milano, con lo scopo di rispettare fedelmente i colori e il calore della luce del ciclo vitale, rappresentato nel percorso del tempio.
Tempio della notte – Villa Uboldo

Questo percorso si trova all’interno di un labirinto di grotte artificiali realizzate con il ceppo dell’Adda, che rappresenta l’utero femminile. L’idea era che i riti svolti all’interno di questi spazi avrebbero portato alla rinascita del “nuovo iniziato”. L’intero sistema di illuminazione si fonde con l’ambiente che lo caratterizza e all’interno del tempio è stato inserito un sistema di illuminazione che riproduce il ciclo di vita della luce ogni 5 minuti.

Il FAI di Martesana e il Comune di Cernusco Sul Naviglio, nel marzo 2012, hanno ripulito e dato la possibilità al pubblico di visitare il misterioso labirinto di grotte che il Conte Ambrogio Uboldo, rampollo di una famosa famiglia di banchieri milanesi, fece costruire nel giardino che circondava la sua villa all’inizio dell’ottocento. Per decenni è stato adibito a magazzino dell’ospedale che vi sorse dopo la morte di Uboldo nel 1865.

Il Tempio della Notte, situato nella parte più interna della grotta, è dedicato alla dea greco-romana della Notte, madre del sonno, dei sogni e dei piaceri amorosi, e si presenta come una grande stanza circolare con nicchie ravvicinate e colonne, mentre il soffitto è formato da una cupola semisferica che rappresenta la volta celeste.

La luce permetteva durante il solstizio d’estate di illuminare le icone presumibilmente presenti all’interno delle grandi colonne di marmo. In particolare, “la prima nicchia è completamente illuminata il 21 giugno, mentre la seconda è completamente illuminata il 7 agosto e il 6 maggio”.

È probabile che Uboldo sia stato tra i primi aderenti al Grande Oriente e che qui si tenessero riunioni dell’organizzazione segreta. A sostegno di tale ipotesi, le indagini di astrofili hanno mostrato che la disposizione delle colonne e delle nicchie del tempio non è lasciata al caso, ma segue un preciso orientamento astronomico, corrispondente ai sedici punti cardinali della rosa dei venti e che compone un struttura geometrica a otto punte (otto è un numero significativo nell’esoterismo).

Altri elementi che richiamano la Massoneria sono una lampada a forma di grande uovo, il simulacro di pietra di un uovo di struzzo, simbolo massonico di vita e di perfezione, simbolo di nascita e perfezione, posto all’ingresso secondario delle grotte, la presenza dell’acqua, simbolo di vita, che sgorgava nel labirinto formando piccoli ruscelli e uno stagno ed infine una pietra quadrata, l’unica presente, usata, si pensa, come altare durante i riti di iniziazione.

Inoltre, le aperture sulla sommità e sulle pareti sono disposte in modo da consentire l’illuminazione del tempio in determinati giorni dell’anno, sia per rinnovare il legame con il ciclo delle stagioni sia con l’eternità del celeste cicli e, probabilmente, per usare la luce, con significato simbolico, durante i riti di iniziazione massonica che qui si presume abbiano luogo (infatti il ​​rapporto con la luce, intesa come conoscenza, era fondamentale per la Massoneria).

Ringraziamo la Prof.ssa Maria Antonietta Breda, ricercatrice e docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca è dedicata ai temi della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio architettonico.
https://www.olschki.it/libro/9788822261946

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LUX ILLUMINA LO SHUTTLE

IN OCCASIONE DEI 60 ANNI DALLO SBARCO DELL’UOMO SULLA LUNA. LUX ITALIA ILLUMINA LO SHUTTLE.

Sabato 3 luglio 2021 a Comerio nell’incantevole Villa Tatti, in occasione del 60° anniversario del primo uomo sulla luna è stata inaugurata la capsula ( in riproduzione fedele in scala 1:1) con cui Yuri Gagarin compì lo storico viaggio.
È di Lux Italia il sistema elettrico che all’interno dello shuttle illumina la capsula, sponsor della manifestazione oltre che partner per la realizzazione del modello.
Alla manifestazione del 6 ottobre sempre organizzata dall’Associazione ASIMOF-Modelli Fedeli che ha l’obiettivo di divulgare la cultura dello spazio, ha partecipato il pilota del modulo di comando dell’Apollo 15, il Colonnello Alfred M. Vorden anche lui leggenda delle missioni lunari.

www.asimof.it/